Napolitano, Quirinale non conferma né smentisce ..LEGGETE
La nota del Colle: “Limiti temporali del mandato sono noti da tempo, decisione è esclusiva del capo dello Stato”. Renzi: “Avanti con le riforme”. Delrio: “Su successore ci sia convergenza di tutti. Il premier vuole governare, non andare al voto”. Salvini: “Il Presidente se ne va? Non mi dispiace affatto”ROMA - Dopo le anticipazioni e le indiscrezioni insistenti legate alle probabili dimissioni di Giorgio Napolitano a inizio 2015, il Quirinale interviene. Paletti, punti fermi. Che non confermano né smentiscono l'ipotesi di questi giorni. "I giornali - si legge nella nota diramata dal Colle - hanno dato ampio spazio a ipotesi e previsioni relative alle eventuali dimissioni del presidente della Repubblica" e "la presidenza della Repubblica non ha pertanto né da smentire né da confermare nessuna libera trattazione dell'argomento sulla stampa. E restano esclusiva responsabilità del capo dello Stato il bilancio di questa fase di straordinario prolungamento, e di conseguenza le decisioni che riterrà di dover prendere. E delle quali come sempre offrirà ampia motivazione alle istituzioni, all'opinione pubblica, ai cittadini".
La nota del Quirinale prosegue così: "Il presidente della Repubblica, nel dare la sua disponibilità - come da molte parti gli si chiedeva - alla rielezione che il 20 aprile 2013 il Parlamento generosamente gli riservò a larghissima maggioranza, indicò i limiti e le condizioni - anche temporali - entro cui egli accettava il nuovo mandato".I "limiti" e le "condizioni, anche temporali" con cui Napolitano ha accettato il secondo mandato, non gli hanno "impedito" e non gli "impediscono" di "esercitare nella loro pienezza tutte le funzioni attribuitegli dalla Costituzione, tenendo conto anche della speciale circostanza della Presidenza italiana del semestre europeo".
Palazzo Chigi. "Noi andiamo avanti con le riforme, con urgenza e determinazione sapendo che l'orizzonte del governo è quello dei mille giorni, del 2018". Queste le parole con cui Matteo Renzi, secondo fonti di Palazzo di Palazzo Chigi, ha commentato la nota del Quirinale. E le parole del Colle sarebbero state accolte "molto bene" dal presidente del Consiglio. Che, intanto, sta preparando il vertice di maggioranza, richiesto da Angelino Alfano, previsto per domani sera. Intervistato da Maria Latella su SkyTg24, Graziano Delrio dice: "Napolitano è stato ed è custode della Costituzione. A lui va il nostro grazie". Ed ancora: "Il capo dello Stato non ci ha ancora detto addio né arrivederci. Non usiamo il tema del Quirinale per fare pressioni sulle forze politiche, intanto ce lo teniamo stretto e lo ringraziamo", ma le modalità di un avvicendamento al Colle "non possono essere oggetto di trattativa tra i partiti. I tempi e i modi del suo eventuale ritiro li deciderà lui".
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Il presidente della Repubblica non è più disposto ad aspettare i tempi dei partiti sulla legge elettorale (più riforme istituzionali), e non intende farsi condizionare dai ritardi né dalla pratica del rinvio. Non da ultimo, la decisione di Napolitano è legata alla indisponibilità del presidente di sciogliere le Camere anzitempo: un compito che passerà al suo successore. Ieri le reazioni del mondo politico non si sono fatte attendere, e sui candidati la corsa è già partita.L'effetto sulle riforme. Il premier Matteo Renzi, però, vorrebbe rinviare l'addio e sperare di poter convincere Napolitano a rimanere fino al 1° maggio, quando - è l'auspicio a Palazzo Chigi - l'Italicum dovrebbe già essere approvato e quando si inaugurerà ufficialmente l'Expo a Milano. "Frequento spesso Renzi - dice ancora Delrio - e il Matteo che conosco io vuole governare il Paese, aiutare le famiglie a trovare serenità, non vuole andare a votare ma vuole governare. Finché avremo la fiducia del parlamento non staremo attaccati alle poltrone, ma ai bisogni del Paese". E poi, sui rapporti tra Pd e Forza Italia: "Il patto del Nazareno è un'altra cosa, è il tentativo di fare insieme delle riforme" e non riguarda il successore di Napolitano alla presidenza della Repubblica. Un concetto, questo, già sottolineato dal ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi.
Le reazioni. A intervenire sull'argomento anche il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, che dice: "Napolitano dovrebbe restare al Quirinale fino alla fine del mandato, perché garanzia di terzietà". Invece, il presidente della Camera, Laura Boldrini, si focalizza sul tema di genere e apre a un nome femminile: "Da tempo il Paese è pronto per avere un presidente della Repubblica donna. Il Paese è molto più avanti della politica. In Italia ci sono donne autorevoli che hanno delle storie significative ed è giusto che possano essere considerate".
E Paolo Gentiloni, nuovo ministro degli Esteri, dichiara a In mezz'Ora: "Il presidente della Repubblica, per il suo attaccamento ai temi europei e anche per il suo rapporto personale con Obama, è considerato un pilastro e spero che vada avanti fin quando possibile. La sua esperienza e il suo peso svolgono un ruolo fondamentale. Ho avuto varie occasioni dopo il giuramento di incontrare il presidente e devo dire che la cosa che fa impressione è la straordinaria padronanza dei temi internazionali, la lucidità e l'autorevolezza. Dobbiamo moltissimo a Napolitano". Secondo Gentiloni, nel comunicato diffuso poco fa dal Quirinale, è necessario cogliere il fatto che i modi con cui Napolitano deciderà di procedere "non sono oggetti di discussione politica. Lui deciderà i tempi e immagino non voglia diventi oggetto di discussione politica".
"Discuteremo di nuovi scenari quando il mandato di Napolitano sarà finito". Così Nichi Vendola, leader di Sinistra e Libertà. Che aggiunge: "Quando il Presidente raccolse l'invito che una parte rilevante delle forze del Parlamento gli aveva rivolto ad accettare di permanere per un'altra fase nel difficile ruolo di capo dello Stato, disse con chiarezza quali erano i limiti della sua azione e lo ha ribadito anche in queste ore". Poi la nota "personale": "Credo che bisogna essere rispettosi delle volonta' di un uomo che ha le spalle cariche di 90 anni di vita, oltre che di molte responsabilità".
"Napolitano? Non mi dispiace affatto". Così Matteo Salvini che dal suo profilo Facebook interviene sull'ipotesi di dimissioni del Presidente della Repubblica. La motivazione: Napolitano ha "collaborato alla costruzione di una gabbia europea che ci sta massacrando". E il segretario della Lega interviene anche sul toto-nomi: "Circolano cose terribili: Romano Prodi, Veltroni, una "donna" indicata dalla Boldrini. Peggio che andar di notte!".
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